Tutti i bormini e i turisti storici sanno cosa sono i Pasquali ma, forse, non sanno come è nata questa tradizione che, originariamente, era legata alla cristianità.
Alle origini della tradizione non esistevano i Pasquali come li abbiamo oggi – ossia sotto forma di carri allegorici – ma la competizione tra i reparti di Bormio era basata sulla capacità di allevamento. Il giorno della messa di Pasqua i rappresentanti delle cinque contrade di Bormio si presentavano con un agnello graziosamente agghindato, portato direttamente in chiesa. La contrada con il miglior “paskqual” – ossia l’agnello più “ammirato” – vinceva la competizione.
Dai primi anni del secolo scorso la competizione è mutata e, al posto dell’agnello, la sfida è passata a carri allegorici che abbiano una qualche attinenza col tema della Pasqua. Con gli anni la sfida si è fatta sempre più sentita. I lavori di progettazione e preparazione dei Pasquali iniziano a inverno inoltrato, molte settimane prima della Pasqua. Un gruppo di giovani contradaioli – guidati dall’esperienza di un capo – mette a frutto fantasia e creatività per creare il miglior carro possibile.
I Pasquali vengono portati in sfilata lungo via Roma, fino alla Piazza del Kuerc, dagli stessi giovani delle contrade, vestiti con costumi tradizionali bormini. I Pasquali rimarranno in esposizione dalla mattina di Pasqua, dopo la sfilata, sino alle ore 19.00 del lunedì santo.
Domani pubblicheremo il programma della giornata, con tutti gli eventi legati a questa festa unica nel panorama tradizionale italiano.
(foto F.Compagnoni)
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